🚀 Corrente #112: Reverse Acqui-hire
Se questa è creatività, le macchine la sanno fare benissimo.
Buongiorno!
Questa settimana ho fatto due esperimenti creativi con l’Intelligenza Artificiale Generativa. Li trovi sotto ma te li anticipo.
Nel primo esperimento ho chiesto a uno strumento basato su GPT 3.5 (un modello vecchio di due anni, quindi immagina cosa si potrebbe fare con la versione di GPT attuale), di generare un paper su un argomento che mi affascina molto: la relazione tra Intelligenza Artificiale e filosofia di Platone. Risultato: ha generato il paper in due minuti. Il livello è medio ma ripeto: 2 minuti con un modello vecchio di due anni! E poi non è neanche così di qualità media se rapportato ad altri paper che ho trovato online…
Il secondo esperimento era veramente difficile, tanto per una macchina quanto per un umano. Ho creato un GPTs in grado di estrarre brevi frase poetiche da pagine di saggi che non hanno nulla di poetico.
Pensa al ragionamento che prevede questo compito: Leggere la pagina, capirla, estrarre diverse parole rigorosamente in successione e generare un breve componimento poetico che gli ho pure chiesto di argomentare. Non facile. Personalmente non so se sarei in grado di farlo su qualsiasi pagine.
Ho fatto questo secondo esperimento perché ho sempre pensato che l’essenza della creatività stia nella capacità di connettere punti, o come in questo caso parole, quanto più distanti tra loro per creare qualcosa di nuovo.
Se questa è creatività, le macchine la sanno fare benissimo.
Buona lettura!
Sono Jacopo Perfetti, mi occupo di robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.
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Tutti i testi e le immagini che trovi in questa newsletter sono pensati e curati da me, ma generati da un'Intelligenza Artificiale Generativa.
/ Futuro: Intelligenza Artificiale Generativa
📚 Ha ancora senso scrivere ricerche, paper e compiti come facevamo un tempo? Forse no. Qui trovi un paper che ho generato in due minuti sul rapporto tra la filosofia di Platone e l'Intelligenza Artificiale Genertaiva. [Linkedin]
✍ Un nuovo esperimento che ho fatto questa settimana per testare la creatività di ChatGPT. Ho creato un Gpts in grado di leggere una pagina di un libro, estrarne alcune parole in sequenza, scrivere un breve componimento poetico usando le parole estratte, e scrivere un commento che spiegasse il senso del componimento poetico. L'ho testato con 4 pagine prese da saggi molto diversi tra loro e il risultato è piuttosto interessante. Trovi la prima pagina in altro, e le altre in questo post Linkedin. [Linkedin]
🎨 Qui i codici SREF per Midjourney condivisi settimana scorsa. [Linkedin]
🌈 Sam Altman, CEO di OpenAI, ha previsto l'emergere di un'IA superintelligente entro pochi migliaia di giorni, aprendo un'era di prosperità e capacità senza precedenti. Altman immagina team di IA personali con esperti virtuali in vari campi, capaci di risolvere problemi complessi e accelerare il progresso umano. Le applicazioni future potrebbero includere tutor personalizzati, miglioramenti nella sanità e la creazione di software su richiesta. Tuttavia, Altman ha sottolineato l'importanza di una grande potenza di calcolo per rendere l'IA accessibile su larga scala. [Link]
📵 A breve la funzione Advanced Voice sarà disponibile per tutti gli utenti Plus e Teams di ChatGPT. Potremo interagire con la macchina con una velocità e una fluidità di linguaggio che si avvicina sempre di più a quelle umane. Fantastica. Purtroppo però in Europa non sarà disponibile. [Link]
🍿 Il regista James Cameron si è unito al board di Stability, l'azienda madre del modello di generazione immagini Stable Diffusion. Cameron, sempre all'avanguardia nell'uso della tecnologia nel cinema, considera l'IA generativa e la CGI la "prossima ondata" nella creazione visiva. La sua scelta potrebbe indicare un cambiamento significativo nell'approccio dei grandi registi verso l'IA. [Link]
📽️ Sempre sullo stesso tema: Lionsgate ha stretto una partnership innovativa con Runway per sviluppare un modello di IA personalizzato sul catalogo proprietario dello studio, destinato ad aiutare registi e creativi nella produzione cinematografica. Il modello genererà video cinematografici, ottimizzabili con gli strumenti di Runway. [Link]
📈 Una ricerca di IDC prevede che l'adozione dell'intelligenza artificiale avrà un impatto economico globale cumulativo di 19,9 trilioni di dollari entro il 2030, contribuendo al 3,5% del PIL globale. Ogni dollaro speso in soluzioni e servizi AI genererà 4,60 dollari nell'economia globale. Mentre alcune mansioni saranno automatizzate, emergeranno nuovi ruoli come Specialisti in Etica dell'IA e Ingegneri di Prompt. L'IA sarà fondamentale nell'ottimizzazione dei costi operativi e nella creazione di nuovi mercati, pur mantenendo saldi i lavori che richiedono competenze umane. [Link]
👋 Mira Murati, CTO di OpenAI, ha annunciato le sue dimissioni dopo sei anni e mezzo nell'azienda. Figura chiave nello sviluppo di ChatGPT, Murati ha guidato OpenAI anche come CEO temporaneo durante la breve rimozione di Sam Altman nel 2022. Murati ha dichiarato di voler dedicare tempo a nuove esplorazioni personali. Prima di OpenAI, ha lavorato su Tesla Model X e in Leap Motion. La notizia arriva mentre OpenAI sta raccogliendo fondi, con una valutazione che potrebbe superare i 150 miliardi di dollari. [Link]
🍎 E se Mira Murati esce, Jony Ive entra. [Link]
🎓 L'IA entra in alcune scuole italiane con queste premesse: «una cosa sono i telefonini, ben altra è l'IA. Il cellulare crea dipendenza, distrae, non ha una efficacia didattica, anzi, è stato dimostrato. Invece gli assistenti virtuali dell'IA, tramite programmi sui pc e tablet, facilitano l'apprendimento per i giovani». [Link]
/ Presente: Fenomeni dell’epoca corrente
Reverse Acqui-hire
(n.) Strategia adottata dalle grandi aziende tecnologiche, come Microsoft e Google, che consiste nell’assumere direttamente i talenti migliori di una startup, senza acquisire l’intera azienda. Questa pratica permette di aggirare le normative antitrust che limitano le grandi fusioni, ma solleva preoccupazioni riguardo al potenziale impatto negativo sull’innovazione, poiché priva le startup delle loro risorse umane più preziose.
Nel 1962, quando John F. Kennedy promise di portare un uomo sulla Luna entro il decennio, la NASA si trovò di fronte a una sfida titanica. Per realizzare questo sogno apparentemente impossibile, si dice che l’agenzia spaziale adottò una strategia che, come vedremo, farà scuola: invece di acquisire intere aziende aerospaziali, reclutò i migliori talenti ovunque si trovassero. Il caso più emblematico fu quello di Wernher von Braun che la NASA riuscì a strappare al programma missilistico dell’esercito. Questa mossa strategica di attrarre i cervelli migliori, senza acquisire intere strutture, fu cruciale per il successo della missione Apollo che, in soli sette anni, portò l’uomo sulla Luna.
Oggi nel mondo delle Big Tech stiamo assistendo alla diffusione di una strategia molto simile battezzata «reverse acqui-hire». Invece di acquisire intere startup per il loro capitale umano, aziende come Microsoft e Google mirano direttamente alle menti più brillanti, assumendole e “spolpando” così le giovani imprese dall’esterno.
Questa strategia si è sviluppata in risposta a un panorama normativo sempre più attento alle grandi fusioni nel settore tecnologico. Le autorità antitrust, sia negli Stati Uniti che in Europa, guardano con sospetto le tradizionali Acqui-hire, vedendole come potenziali mosse per consolidare monopoli. Il Reverse Acqui-hire emerge quindi come una mossa astuta per aggirare questi ostacoli.
Tuttavia, questa pratica non è priva di controversie. Critici come il senatore Ron Wyden la vedono come un modo per le grandi aziende di concentrare il talento nelle proprie mani, potenzialmente soffocando l’innovazione nel settore più ampio. È come se le grandi aziende stessero creando una sorta di Brain Drain, di fuga di cervelli, mirato, lasciando le startup operative ma private delle loro risorse più preziose.
Il Reverse Acqui-hire solleva dunque interrogativi profondi sul futuro dell’innovazione e della concorrenza nel settore tech. Mentre offre alle grandi aziende un modo agile per acquisire talenti, rischia di creare un ecosistema dove le startup diventano poco più che vivai di talenti per i giganti del settore. Come nella corsa allo spazio degli anni ’60, ogni mossa in questo gioco ha conseguenze a lungo termine, e solo il tempo dirà se questa strategia porterà a un “allunaggio” dell’innovazione o a un panorama tecnologico sempre più monopolizzato.
Fonte: Sina
/ Passato: Muri Filosofici
«Ho messo il sole in una mano»
- sui muri di Milano
"Ho messo il sole in una mano" - un'affermazione che echeggia l'audacia del pensiero di Giordano Bruno. Il filosofo nolano, con la sua visione rivoluzionaria di un universo infinito popolato da innumerevoli mondi, ci invita a vedere in questa frase non un atto di hybris, ma una metafora della straordinaria capacità umana di comprendere e, in un certo senso, "contenere" l'immensità del cosmo. È come se, attraverso la conoscenza e la contemplazione, potessimo davvero tenere l'universo nel palmo della nostra mano. Un'immagine che evoca anche il concetto spinoziano di "conatus" - quello sforzo intrinseco a ogni essere di persistere nel suo essere e di aumentare la propria potenza d'agire. Mettere il sole in una mano potrebbe allora simboleggiare il nostro incessante sforzo di espandere i confini della nostra esistenza, di assorbire e fare nostro il calore e la luce della conoscenza.
In un'epoca in cui potremmo sentirci piccoli e insignificanti di fronte alle vastità del cosmo e alle complessità del mondo, questa frase ci ricorda che portiamo dentro di noi la capacità di comprendere, di creare, di illuminare. Forse, come suggeriva Bruno, siamo davvero parte di quell'infinito che cerchiamo di afferrare, siamo tutti degli universi in miniatura che riflettono e contengono la grandezza del tutto.