Buongiorno!
Certo, sarebbe meglio che ogni bambino alle elementari avesse un tutor in carne ed ossa che possa aiutarlo a imparare secondo i suoi tempi e le sue predisposizioni.
Così come sarebbe meglio che chiunque nel mondo avesse la possibilità di consultare un medico ogni volta che ne ha bisogno. Un dottore in carne e ossa che possa poi seguirlo con dedizione, empatia e competenza.
E ovviamente sarebbe meglio che quando soffriamo di un disturbo mentale o abbiamo bisogno di un supporto avessimo la possibilità di rivolgerci a uno psicologo che possa aiutarci a superare determinate condizioni o periodi di instabilità psico-emotiva.
O avere sempre a disposizione un avvocato, reale, che possa aiutarci a leggere contratti inutilmente lunghi e volutamente criptici volti solo a tutelare chi li ha scritti.
Certo che sarebbe meglio che tutti questi professionisti fossero persone, e non algoritmi.
Tuttavia, negli ultimi cinquant'anni, abbiamo creato una società sempre più disuguale dove l'accesso all'istruzione, alla sanità e, più in generale, a qualsiasi servizio che implichi un lavoro umano qualificato, è sempre più elitario.
E allora? Cosa è meglio? Essere lasciati soli? O avere il supporto di un consulente virtuale?
Oggi con 20 dollari al mese possiamo avere la versione Plus di ChatGPT che permette di costruirci, senza scrivere una riga di codice, assistenti (GPTs) che, se allenati e usati correttamente, possono supportarci su molte delle attività che facciamo ogni giorno e assisterci per la risoluzione di diversi problemi.
Se usiamo ChatGPT male può essere inutile, se non dannoso. Ma se lo usiamo bene, istruendolo bene, scrivendo i giusti prompt e soprattutto tenendo sempre bene a mente che è una macchina e quindi non va usato come un oracolo, allora può davvero fare la differenza.
Non sostituirà mai un medico, un insegnante o uno psicologo. Ma può democratizzare l’accesso a un primo livello di supporto, là dove oggi c’è il vuoto. Può offrire un aiuto immediato a chi altrimenti non avrebbe nulla.
E soprattutto può diventare uno strumento prezioso anche per i professionisti stessi, che grazie all’analisi su larga scala dei dati e all’identificazione di pattern efficaci, possono migliorare i propri interventi, rendendoli più mirati, più personalizzati, più efficaci.
Nel frattempo però: secondo questo studio l'IA può offrire terapie al pari di quelle proposte da esperti umani. E Apple sta pensando di lanciare dei dottori virtuali. Mentre Bill Gates pensa che nella prossima decade l'Intelligenza Artificiale renderà superfluo l'intervento umano per la maggior parte delle attività.
PS: Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui.
Sono Jacopo Perfetti, mi occupo di robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.
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Le immagini di questa newsletter, così come i testi della sezione “Presente” e “Passato” sono generati con l’IA. I post della sezione “Futuro” invece li ho scritti io e li puoi leggere su Linkedin, anche se non hai un account Linkedin, basta che clicchi sulla X in alto a destra del pop-up.
/ Futuro: Intelligenza Artificiale Generativa
⭕️ Micro Mega Worlds: ovvero micro persone che costruiscono mega invenzioni che hanno permesso all'essere umano di progredire. [Guarda il video]
⭕️ Quattro test sui nuovi effetti di KLING a partire da una fotografia. In questo caso un'opera di street art fatta dal mio amico Pao nel 2002. [Guarda il video]
⭕️ Ormai gran parte del codice viene scritto con l'IA. Secondo un recente articolo le StartUp di YCombinator (uno dei più importanti incubatori di StartUp negli USA) utilizzano questa tecnologia per scrivere il 95% del codice. Ovvio, non possiamo affidarci solo all'IA. Se non conosciamo nulla di programmazione non abbiamo la possibilità di capire prima, e controllare poi, quello che la macchina ha scritto per noi. Se invece abbiamo un minimo di competenze di programmazione, oggi abbiamo diversi strumenti per aiutarci a sviluppare applicazioni semplici o, se siamo esperti, complesse. [Guarda il mio esperimento]
⭕️ L'ultima versione di Gemini (2.5 PRO) ha un QI paragonabile a "130", secondo gli standard del Test Mensa Norway, ovvero 30 punti in più rispetto alla media umana che generalmente si attesta intorno ai 100. Premesso che ritengo sia sbagliato fare questo tipo di paragoni, dal momento che Intelligenza Umana e Intelligenza Artificiale sono due concetti molto differenti, tuttavia sono altrettanto convinto che sia importante oggi domandarsi su quali dei tanti aspetti che ci rendono umani puntare. L'Intelligenza Artificiale Generativa è una tecnologia che, in pochi anni, ha raggiunto livelli impressionanti in moltissime aree un tempo di competenza umana (sviluppo di codice, generazione di immagini e video, elaborazione di testi, ricerche, sviluppo di idee...). E questo è solo l'inizio. [Leggi il post]
/ Presente: Fenomeni dell’epoca corrente
⚪️ Lifelong Reskilling
(n.) Processo continuo di aggiornamento e acquisizione di competenze richiesto dall'evoluzione dell'automazione e dell'intelligenza artificiale nel mondo del lavoro.
Questo fenomeno, spinto da iniziative pubbliche e private, mira a colmare il divario di competenze e ridurre i rischi di disoccupazione, preparando i lavoratori a ruoli emergenti nei settori della tecnologia sostenibile, dell'IA avanzata e della sanità personalizzata. Le piattaforme di apprendimento online offrono micro-credenziali rinnovabili annualmente, sfidando il modello tradizionale di istruzione e certificazione. Un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più e che secondo il WEF riguarda più di un miliardo di professionisti.
⚪️ Hyper Rawness
(n.) Tendenza emergente che riflette il crescente desiderio dei consumatori di esperienze estetiche e sensoriali intense, caratterizzate da un'estetica grezza, imperfetta e autentica.
In un'epoca segnata da un'eccessiva uniformità visiva e dalla ricerca costante di perfezione, si assiste a un'inversione di tendenza, in cui elementi come la ruvidità, le imperfezioni naturali e le texture materiche diventano centrali nell’esperienza del consumatore. Lontano dalle superfici lucide e dalle interfacce perfette del passato, Hyper Rawness celebra la spontaneità e la "frizione sensoriale", trasformando il disagio visivo e tattile in una forma sofisticata di gratificazione. I brand, per rimanere rilevanti, devono imparare a sfruttare il fascino dell'imperfezione e dell'inatteso, offrendo prodotti ed esperienze che evocano un senso di realtà più tangibile e profonda.
⚪️ Cancel Shaming
(n.) Pratica diffusa nelle piattaforme digitali che consiste nell'ostacolare o scoraggiare gli utenti dal cancellare un abbonamento o un servizio, utilizzando tattiche psicologiche o ostacoli tecnici.
Il Cancel Shaming si manifesta attraverso interfacce confuse, processi di cancellazione complicati, richieste insistenti di conferma o l'uso di messaggi colpevolizzanti che fanno sentire l'utente in dovere di rimanere. Questa strategia, considerata una forma di "dark pattern", sfrutta il senso di colpa e la frustrazione per trattenere i clienti, minando la loro autonomia decisionale.
Nella fotografia come Claude ha interpretato il concetto di Cancel Shaming (poi generato con Midjourney): Il Cancel Shaming come un'installazione artistica contemporanea, rappresentando la claustrofobia digitale e il senso di intrappolamento che gli utenti sperimentano durante i tentativi di cancellazione. L'uso di materiali trasparenti e riflessi simboleggia l'apparente chiarezza che nasconde ostacoli invisibili.
/ Passato: Muri Filosofici
«Riprendiamoci la gioia di essere proletari.»
- sui muri di Milano
Certo, questa frase può far pensare subito a Marx o alla perdita del poter essere genuinamente proletari come si faceva un tempo. Forse però, questa frase non parla solo di politica. Forse parla anche di lavoro, e della spiritualità del lavoro. Simone Weil, operaia e filosofa, parlava della fatica come di una via alla verità. “Riprendiamoci la gioia di essere proletari” allora può essere letta come un appello a ritrovare il senso, anche mistico, del lavoro manuale, contro l’alienazione imposta dalla tecnica. Ivan Illich, d’altra parte, avrebbe detto che la società moderna ci ha rubato la capacità di “agire con gli altri” in modo libero e conviviale. In questo, “riprendersi la gioia” significa sottrarsi alla macchina, e tornare a un lavoro vivo, umano, libero.