⭕️ Corrente #133
I tuoi dati e il tuo lavoro valgono almeno 25 dollari al mese? Secondo me sì.
Buongiorno!
Una delle domande che mi viene fatta più spesso è: «Esiste un tool IA gratuito per fare...»
È una domanda figlia di un famigerato ventennio in cui le Big Tech ci hanno abituato ad avere servizi digitali gratuiti portandoci a pensare che la tecnologia non debba essere pagata ma solo utilizzata.
Tuttavia, non essendo le Big Tech enti filantropici ma, al contrario, aziende con valorizzazioni di mercato miliardarie, nel tempo abbiamo capito che quando non paghiamo un servizio è solo perché noi non siamo i clienti ma i fornitori. Ovvero offriamo alle Big Tech il nostro lavoro in forma di contenuti, la nostra attenzione e i nostri dati su cui poi le Big Tech generano i loro profitti.
Oggi i servizi basati su Intelligenza Artificiale Generativa stanno cercando di cambiare questo paradigma.
Ci sono strumenti gratuiti. Dalla Cina in particolare ne arrivano di continuo. Possiamo usare Qwen Chat o DeepSeek e non pagare nulla. A patto però di accettare che i nostri dati e il nostro lavoro vengano messi al servizio delle macchine.
Oppure possiamo pagare 25 dollari al mese, usare ChatGPT Team, che garantisce di non utilizzare i nostri dati e i nostri contenuti per addestrare i modelli, e fare l’opposto: mettere le macchine al servizio del nostro lavoro.
Sta a noi scegliere. Però se decidiamo di usare solo programmi gratuiti non possiamo lamentarci che “l’IA ci ruba i contenuti”.
PS: Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui.
Sono Jacopo Perfetti, mi occupo di robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.
Qui puoi iscriverti al mio corso "Prompt, Chi Parla?", usa il codice N30 per avere il 30% di sconto.
Le immagini di questa newsletter, così come i testi della sezione “Presente” e “Passato” sono generati con l’IA. I post della sezione “Futuro” invece li ho scritti io e li puoi leggere su Linkedin, anche se non hai un account Linkedin, basta che clicchi sulla X in alto a destra del pop-up.
/ Futuro: Intelligenza Artificiale Generativa

⭕️ Un professionista con l'IA lavora meglio e produce di più di un intero team di professionisti senza IA. Usando l'Intelligenza Artificiale Generativa da cinque anni, non posso che confermare ognuno dei dati emersi da questa ricerca sul campo condotta da Harvard Business School, Wharton e Procter & Gamble con 776 professionisti. [Guarda i dati dello studio]
⭕️ Fotografia: Midjourney v7 vs ChatGPT. Per me: vince ancora Midjourney. ChatGPT genera fotografie più aderenti al prompt, ma Midjourney permette di usare stili, moodboard, e profili molto più originali e ricercati. [Guarda le fotografie]
⭕️ Midjourney ha rilasciato la versione 7 e la funzione Draft Mode. Interessante, ma (per ora) non all'altezza degli avanzamenti di ChatGPT. [Guarda il video]
⭕️ Ma dai! Anche gli LLM raccolgono e usano i nostri dati. Come lo fanno e come proteggerci. Secondo un’analisi condotta da Surfshark, tutti i chatbot più diffusi raccolgono qualche forma di dato utente. In media, ogni app esamina 11 tipi di dati su un massimo di 35. Alcune, come Google Gemini, arrivano a raccoglierne 22, tra cui localizzazione precisa, cronologia delle ricerche, contatti, contenuti generati dall’utente, e molto altro. [Leggi il post]
/ Presente: Fenomeni dell’epoca corrente
⚪️ No Wash
(n.) Movimento che promuove la riduzione drastica della frequenza di lavaggio dei vestiti per motivi ambientali, economici e pratici.
Gli aderenti al No Wash sostengono che molti capi possono essere indossati più volte prima di essere lavati, adottando soluzioni alternative come l'aerazione, l'uso di spray deodoranti naturali e la selezione di tessuti come la lana merino, noti per le loro proprietà anti-odore. Questo fenomeno, nato nei Paesi anglosassoni, è alimentato dalla crescente consapevolezza ecologica e dal desiderio di ridurre il consumo di acqua ed energia, contrastando la percezione sociale che associa la pulizia alla frequenza dei lavaggi.
⚪️ Social Rewilding
(n.) Tendenza emergente che spinge le persone a riscoprire esperienze autentiche e significative nel mondo reale, cercando un equilibrio tra la vita digitale e quella fisica.
Il social rewilding nasce dalla crescente consapevolezza dell’impatto che la tecnologia ha sulle interazioni umane e sul benessere individuale, portando a una rivalutazione del tempo trascorso offline e a un ritorno ad attività più tangibili e connesse alla realtà. Un fenomeno legato ad altri movimenti contemporanei, come la solastalgia, ovvero il disagio psicologico causato dal rapido cambiamento dell’ambiente circostante, e il consuminimalism, il desiderio di ridurre il consumo materiale per adottare uno stile di vita più semplice ed essenziale. Le nuove generazioni, pur essendo native digitali, dimostrano un forte interesse per oggetti e pratiche del passato, come la fotografia analogica, i vinili e le mappe cartacee, alla ricerca di esperienze più autentiche e significative.
⚪️ Swatting
(n.) Pratica illecita che consiste nel fare false segnalazioni di emergenze critiche, come sparatorie o minacce di bomba, per indurre le forze dell’ordine a inviare unità di pronto intervento, spesso squadre SWAT, in un luogo specifico.
Originato dagli scherzi telefonici, il fenomeno dello Swatting si è evoluto con l'uso di tecniche avanzate come l'ingegneria sociale e la falsificazione di numeri di emergenza, rendendolo un'arma di molestie online, vendette personali o atti di terrorismo psicologico. Le vittime, spesso personaggi pubblici, streamer o politici, subiscono gravi conseguenze psicologiche e fisiche, mentre le risorse pubbliche vengono inutilmente impiegate, distogliendo l’attenzione da reali emergenze. Negli Stati Uniti e in altri paesi, lo swatting è considerato un reato grave, punibile con pene detentive e multe elevate, data la sua pericolosità e i costi associati agli interventi delle forze di sicurezza.
Nella fotografia come Claude ha interpretato il concetto di Social Rewilding (poi generato con Midjourney): Il Social Rewilding come un ritorno poetico alla tangibilità, utilizzando il simbolismo di tecnologia abbandonata che si trasforma in terreno fertile per nuove forme di connessione umana. L'ambientazione urbana rinforzata l'idea che questa "rinaturalizzazione sociale" può avvenire anche nel cuore della città.
/ Passato: Muri Filosofici
«Saper restare è un’arte»
- sui muri di Milano
Per Søren Kierkegaard restare non è mai una semplice permanenza fisica, ma una scelta esistenziale. "L’uomo è condannato a scegliere", scriveva. E in un tempo che ci spinge sempre altrove, in cui la fuga sembra la soluzione più moderna e instagrammabile, restare è forse l'atto più rivoluzionario e più difficile. Restare con qualcuno, restare in un lavoro, restare in una città. Perché restare significa anche rinunciare a tutte le altre possibilità. È una scommessa su ciò che non ha garanzie.
Se invece passiamo dal concetto esistenzialistico del restare a uno più psicologico allora — come scriveva Simone Weil — restare diventa la capacità di essere presenti. Weil diceva che "l’attenzione è la forma più rara e pura di generosità". Restare non è solo non andarsene. È non distrarsi. Non fuggire con la testa mentre il corpo rimane. Non riempire il silenzio di rumore. In un mondo che premia la velocità e la dispersione, chi sa restare è chi resiste alla tentazione di essere altrove. È chi sa stare.
Restare, oggi, è un atto di coraggio. Un gesto di cura.