Buongiorno!
Ti scrivo da Napoli, ultima tappa di un lungo susseguirsi di lezioni ed eventi. Da domani però mi prendo qualche settimana di pausa da lezioni, talk, Newsletter e Prompt Design (le classi riprenderanno il 12 Maggio) per lavorare insieme a Federico Favot e Mario Petruccelli a un nuovo progetto che non vediamo l'ora di lanciare!
Di cosa si tratta? Una piattaforma di micro-learning pensata per aiutarti ad acquisire le skill che servono oggi (e domani).
Per questo progetto stiamo cercando beta tester: chi verrà selezionato potrà provare la piattaforma in anteprima e riceverà 6 mesi di utilizzo gratuito.
👉 Se ti interessa, ecco il form per candidarti (grazie):
https://forms.gle/GvbJe9VRDs4fNZA17
Ci vediamo a Maggio!
Sono Jacopo Perfetti, mi occupo di robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.
Qui puoi iscriverti al mio corso "Prompt, Chi Parla?", usa il codice N30 per avere il 30% di sconto.
Le immagini di questa newsletter, così come i testi della sezione “Presente” e “Passato” sono generati con l’IA. I post della sezione “Futuro” invece li ho scritti io e li puoi leggere su Linkedin, anche se non hai un account Linkedin, basta che clicchi sulla X in alto a destra del pop-up.
/ Futuro: Intelligenza Artificiale Generativa
⭕️ In una recente comunicazione interna, il CEO di Shopify, Tobi Lütke, ha scritto che: «Prima di chiedere nuove assunzioni o risorse, i team devono dimostrare perché l’AI non può fare quel lavoro.» Tradotto: per assumere una persona, devi prima spiegare perché non basta ChatGPT o un altro strumento AI per fare quella mansione. E qui si apre un tema enorme per chi sta entrando oggi nel mondo del lavoro. [Leggi il post]
⭕️ The Candy Car: Nuovi test sulla generazione video. [Guarda il video]
⭕️ Qualche foto dall’evento, promosso da Lefebvre Giuffrè, di presentazione di Sapient-IA dove ho fatto un intervento sul rapporto tra Vero e Verosimile ai tempi dell’IA. [Guarda le foto]
⭕️ Primi esperimenti con KLING 2.0 [Guarda i video]
⭕️ Secondo il World Economic Forum, il Graphic Designer è tra i dieci lavori più a rischio di automazione. Ed effettivamente dopo l'ultimo aggiornamento di ChatGPT è una previsione verosimile. [Leggi il post]
/ Presente: Fenomeni dell’epoca corrente
⚪️ Summerween
(n.) Celebrazione nata dall'unione tra l'estetica e le tradizioni di Halloween con l'atmosfera estiva, trasformando barbecue, feste in piscina e giornate in spiaggia in eventi a tema spettrale.
Ispirata dalla serie animata Gravity Falls, dove gli abitanti festeggiano una seconda Halloween in estate scolpendo angurie a forma di jack-o'-lantern, Summerween si è diffuso rapidamente grazie ai social media e all'interesse commerciale di brand che anticipano la stagione autunnale con decorazioni e merchandising a tema. La tendenza riflette il desiderio di prolungare il fascino di Halloween durante i mesi più caldi, con decorazioni macabre in chiave estiva, cibi tematici e proiezioni di film horror, trasformando la nostalgia per l'autunno in un'esperienza ludica e condivisibile tutto l'anno.
⚪️ Call-Out Culture
(n.) Pratica diffusa sui social media e negli spazi pubblici digitali, in cui individui o gruppi vengono pubblicamente criticati per comportamenti ritenuti offensivi, problematici o inappropriati, spesso con l'intento di promuovere consapevolezza e responsabilità sociale.
Nata come strumento per denunciare ingiustizie e stimolare cambiamenti, negli ultimi anni la Call-Out Culture si è evoluta in una dinamica complessa e polarizzante, alternando momenti di legittima richiesta di responsabilità a episodi di gogna pubblica e indignazione virale. Se da un lato infatti questo movimento può contribuire a sensibilizzare su temi di giustizia sociale, dall’altro rischia spesso di trasformarsi in uno strumento di punizione e ostracismo, generando un clima di paura e conformismo che può ostacolare il dialogo costruttivo e il reale cambiamento.
⚪️ Presentismo
(n.) Tendenza diffusa nei contesti lavorativi moderni che porta i dipendenti a recarsi al lavoro o a svolgere le proprie mansioni anche quando si trovano in condizioni di salute non ottimali.
Il presentismo può derivare da pressioni aziendali, paura di perdere opportunità di carriera o senso del dovere, ma comporta spesso una riduzione della produttività e un peggioramento dello stato di salute. In alcuni settori, come quello medico e dell'istruzione, è alimentato dal senso di insostituibilità, mentre in ambiti ad alto carico di lavoro è legato all'ansia da prestazione e alla necessità di rispettare scadenze stringenti. Un fenomeno che oggi risalta ancora di più perché in contrasto con tendenze tipiche del mondo lavorativo post Covid come lo Smart Working o il Remote Working.
Nella fotografia come Claude ha interpretato il concetto di Summerween (poi generato con Midjourney): Una fotografia che unisce elementi contrastanti di Halloween e dell'estate in una singola immagine surreale ma coerente. L'uso strategico dell'illuminazione e degli elementi decorativi crea un'atmosfera che bilancia il macabro con il festoso, catturando l'essenza playful del Summerween.
/ Passato: Muri Filosofici
«Ripetere vecchi gesti sai che tristezza»
- sui muri di Milano
Henri Bergson, nella sua riflessione sul tempo e la durata, distingue tra il tempo misurabile, esterno, e il tempo vissuto, interiore. Ripetere vecchi gesti può sembrare un ritorno, ma per Bergson è solo un'illusione. La vera tristezza sta nel credere che l’esperienza si possa congelare, ripetere, riavvolgere come un nastro. Ogni gesto, anche se identico nella forma, è sempre diverso nel suo vissuto. La ripetizione, se non è creazione, è il sintomo di un'anima che ha smesso di vivere nel presente.
E poi c’è Søren Kierkegaard che nel suo La ripetizione scrive: «Il ricordo è un vestito smesso che, per quanto bello, però non va perché non entra più. La ripetizione è un vestito indistruttibile che calza giusto e dolcemente, senza stringere né ballare addosso». Eppure, in questo muro filosofico, la ripetizione è malinconica. Come se l’eterno ritorno di cui parlava Nietzsche si fosse consumato nella routine e non nella rinascita. Per Kierkegaard, la vera disperazione è vivere una vita non autentica, ripetendo gesti che non nascono più da una scelta, ma dalla paura di scegliere. È la malinconia dell’anima che si è dimenticata di esistere, che ha trasformato l’abitudine in rifugio e la libertà in stanchezza.