Buongiorno!
Ieri Claude ha ulteriormente migliorato il modello di sviluppo codice permettendo di collegare le app generate con Claude al suo LLM via API.
Inutili sigle a parte, questo vuol dire che possiamo generare app basate su Intelligenza Artificiale Generativa facendo scrivere a Claude il codice per noi e pubblicarle sul suo cloud. Ovvero stiamo andando nella direzione di passare da: "Ho un'idea per una app!" a: "Posso potenzialmente mostrarla a chiunque", in pochi minuti.
Ovviamente l'ho provata subito e, per app complesse, fa ancora un po' fatica, ma è un inizio molto importante.
Penso che nel giro di due anni, potremo generare app, libri, cortometraggi e molti altri contenuti creativi semplicemente scrivendo prompt.
Serviranno "solo" tre cose:
1- Idee originali e nuove, pensate già per essere sviluppate con l'IA:
Questo sarà l'ingrediente più difficile da trovare. Anche su questo l'IA potrà aiutarci con dei brainstorming creativi, ma si capirà subito se un contenuto ha dietro un'idea umana, originale e profonda, oppure se sarà l'ennesima idea generata da una macchina.
→ Varrà sempre la regola: Prima accendiamo il cervello, poi accendiamo l'IA.
2- Competenze trasversali:
Se abbiamo più competenze anche distanti tra loro, già oggi abbiamo a disposizione una tecnologia che ci permette di amplificarle. Se però abbiamo poche competenze, magari verticali, allora questa tecnologia non ci sarà di grande aiuto.
→ Un esempio: se conosciamo almeno le basi della programmazione, l'IA può scrivere per noi del codice che poi possiamo comprendere e usare. Ma se non abbiamo alcuna competenza di coding, allora non sappiamo neanche leggere quello che la macchina ci propone.
3- Capacità di andare sul mercato:
Qualche giorno fa, Sam Altman ha scritto che è arrivato il momento degli "Idea Guys", ovvero di chi ha delle buone idee. Anche se non le sa sviluppare, perché ci sarà un'IA che potrà svilupparle al posto loro. Vero. Tuttavia l'idea in sé, così come il prodotto o servizio in sé non basta. Bisognerà saperlo vendere. Bisognerà saper andare sul mercato.
→ Ci saranno sempre più contenuti, prodotti e servizi. E sarà quindi sempre più difficile farsi notare, o ancora di più, farsi "comprare".
Non sono tre competenze facili da avere. Ma sono tre competenze 100% umane. Sulle quali penso valga investire.
Buona lettura!
Sono Jacopo Perfetti, mi occupo di robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.
Qui puoi iscriverti al mio corso "Prompt, Chi Parla?", usa il codice N30 per avere il 30% di sconto.
Le immagini di questa newsletter, così come i testi della sezione “Presente” e “Passato” sono generati con l’IA. I post della sezione “Futuro” invece li ho scritti io e li puoi leggere su Linkedin, anche se non hai un account Linkedin, basta che clicchi sulla X in alto a destra del pop-up.
/ Futuro: Intelligenza Artificiale Generativa
⭕ Nessuna Intelligenza Artificiale prima delle medie (nemmeno nei giocattoli). Un paio di settimane fa, OpenAI e Mattel hanno firmato un accordo per sviluppare giocattoli ed esperienze digitali basati su Intelligenza Artificiale, integrando modelli come ChatGPT nei giochi fisici e digitali di brand come Barbie e Hot Wheels. L’obiettivo dichiarato è creare esperienze “sicure e adatte all’età”, con particolare attenzione a innovazione, privacy e sicurezza. Il primo prodotto verrà lanciato entro fine anno. LEGO invece ha di recente pubblicato una ricerca sugli effetti dell'Intelligenza Artificiale Generativa sui bambini. [Leggi tutto il post]
⭕ "COPIA" is the new "ASSUMI". Un tempo se avevamo bisogno di un grafico o di un illustratore lo dovevamo assumere. Poi è arrivata la Gig Economy e se ci serviva un grafico o un illustratore potevamo andare su piattaforme come FIVERR o BEHANCE scegliere il professionista che fa per noi e pagarlo solo per il lavoro che ci serve. Ora con l'Intelligenza Artificiale Generativa possiamo - anche se non dovremmo - andare su BEHANCE, PINTEREST o direttamente su un sito internet, guardare il portfolio di un grafico o un illustratore, scaricare una decina di sue immagini e chiedere a ChatGPT o Midjourney di riprodurre altre immagini con lo stesso stile o uno stile sufficientemente diverso per essere utilizzato senza dover pagare alcun diritto. E quindi cosa fare? La risposta a mio avviso non è tecnologica ma etica e strategica. [Leggi tutto il post]
⭕ 80 milioni di dollari (in cash) di exit dopo solo sei mesi dal lancio. 1 solo socio. 8 dipendenti. 250.000 utenti acquisiti con passaparola. 189.000 Dollari di profitti in un mese. Questi sono i numeri di Base44, una vibe-coding startup (servizio per sviluppare senza scrivere codice), lanciata a Gennaio come side project e da poco acquisita da WIX. Base44 è l'ennesimo esempio di un trend sempre più diffuso: startup con team molto ridotti, profitti immediati, zero investimenti. Tutto grazie a un utilizzo massiccio e intelligente dell'Intelligenza Artificiale Generativa. Un trend che secondo Sam Altman o Dario Amodei porterà a breve alla nascita di solo unicorn startups, ovvero startup con un solo dipendente (il fondatore) e con una valorizzazione di mercato superiore al miliardo di dollari. [Leggi il post completo]
⭕ Non sarà l'IA a rubarci il lavoro ma qualcuno che si sa adattare più in fretta di noi. Uno degli aspetti più interessanti dell'ultimo report PwC sull'impatto dell'IA sul lavoro, è come questa tecnologia più che sostituire certi lavori, in realtà li cambierà. E quindi non sarà la tecnologia a rendere obsoleta una professione ma al massimo l'incapacità del professionista di aggiornare le proprie competenze. Nei lavori più esposti a questa tecnologia le competenze ricercate dai datori di lavoro stanno cambiando il 66% più velocemente. Più di 2.5 volte rispetto all'anno scorso. Ovvero se facciamo un lavoro facilmente automatizzabile, o impariamo nuove competenze per utilizzare la tecnologia oppure effettivamente c'è un alto rischio di uscire dal mercato nel giro di pochi anni. [Leggi i risultati del report]
⭕ IA chiama Europa... ci senti? Per fortuna che almeno qualcosa in Francia e Germania si muove, altrimenti l'Unione Europea sarebbe completamente fuori dal mercato dell'Intelligenza Artificiale. E non è un mercato da poco. Investimenti e impatti economici a parte, l'Intelligenza Artificiale è la tecnologia che più impatterà il nostro futuro. Non sviluppare una IA europea vuol dire affidare il nostro futuro a fornitori esterni. Più che disperarci a regolare una tecnologia esterna, forse dovremmo investire nel creare una nostra. [Guarda il grafico]
/ Presente: Fenomeni dell’epoca corrente
⚪️ De-Influencing
(n.) Tendenza nata sui social media – diventata virale su TikTok nel 2023 ma con radici già nel 2015 con il termine "anti-haul" – in cui gli influencer invitano i follower a non acquistare prodotti promossi dagli influencer tradizionali, criticando l’hype del marketing e promuovendo scelte più consapevoli, spesso sostenibili o low cost.
Il fenomeno, seppur con toni anti-consumistici, opera all’interno dello stesso ecosistema delle piattaforme che critica, e rappresenta il tentativo di guadagnare fiducia e autenticità in un sistema saturo e percepito come inautentico. In questo senso, il De-Influencing è l’ennesima rappresentazione di una società dove chi propone qualcosa finisce anche per promuoverne il contrario, in una dinamica ambigua che ricorda quella delle aziende di tabacco che, pur vendendo sigarette, finanziano campagne contro il fumo. Un cortocircuito perfettamente coerente con la logica del capitalismo digitale, dove ogni opposizione viene rapidamente assorbita e monetizzata.
⚪️ Free Intelligence
(n.) Espressione coniata da Bill Gates per descrivere l’evoluzione dell’intelligenza artificiale come prosecuzione della rivoluzione digitale, fondata su chip, internet e accesso all’informazione.
Con Free Intelligence si intende un’intelligenza resa libera nel senso di accessibile, automatizzabile e potenzialmente autonoma: una risorsa che non è più vincolata alle capacità cognitive umane o alle limitazioni dei primi calcolatori, ma che può essere diffusa e utilizzata ovunque, da chiunque e per qualsiasi scopo. Questo passaggio segna un cambiamento epocale: non più solo strumenti che amplificano le capacità umane, ma sistemi che possono sostituirle, ridefinendo radicalmente i compiti delegabili tra uomo e macchina.La vera sfida dunque non è più l’accesso alla tecnologia, ma l’uso che se ne fa, in un contesto in cui l’Intelligenza Artificiale può tanto amplificare quanto distorcere la realtà, rafforzare falsi miti o minare la fiducia collettiva.
⚪️ Money Dysmorphia
(n.) La percezione distorta della propria situazione finanziaria, caratterizzata da un'insicurezza irrazionale sulle proprie finanze anche quando non vi sono reali motivi di preoccupazione.
Diffusa tra Millennials e Gen Z, questa percezione è amplificata dall’esposizione costante a modelli di ricchezza irraggiungibili sui social media, dove influencer e celebrità ostentano uno stile di vita lussuoso e inaccessibile. Questo fenomeno può portare a decisioni economiche sbagliate, come spese eccessive per mantenere un'immagine di status o investimenti rischiosi dettati dall’ansia di non avere abbastanza soldi o rimanere tagliati fuori da trend economici percepiti come profittevoli.
Nella fotografia come Claude ha interpretato il concetto di Money Dysmorphia (poi generato con Midjourney): La metafora visiva centrale è uno specchio deformante attraverso cui la protagonista vede riflessa la propria situazione economica in modo drammaticamente diverso dalla realtà. La composizione gioca su questo dualismo: da un lato vediamo l'ambiente reale che suggerisce stabilità finanziaria, dall'altro il riflesso distorto che rivela l'ansia e la percezione di precarietà.
/ Passato: Muri Filosofici
«Sarò crudo e mutante»
- sui muri di Milano
Nietzsche ci ammoniva che la verità non è una, ma molteplici maschere che cambiano col tempo. In questa frase murale c’è qualcosa del suo spirito: “sarò crudo” suona come un giuramento contro l’ipocrisia, una rivendicazione di autenticità ruvida, disadorna. “E mutante” è la conferma che questa autenticità non è una posa fissa, ma una metamorfosi continua. Parmenide pensava l’essere come immobile, ma Eraclito sapeva che la realtà scorre. Qui sembra esserci tutto il suo fiume, ma con un’aggiunta punk: non solo scorro, mi trasformo.
“Sarò crudo e mutante” è anche una dichiarazione d’identità. Ma un’identità che rifiuta la forma, che non si fa mai compiuta. Crudo, cioè non cucinato dalle attese degli altri. Mutante, cioè in fuga dal concetto stesso di “sé”. Jean-Paul Sartre diceva che “l’uomo non è altro che ciò che si fa”, e qui la trasformazione è l’unico modo di essere fedeli a sé stessi. È una frase che potrebbe piacere anche a Deleuze, per cui l’identità è sempre un processo di “divenire altro”.