Buongiorno!
Settimana scorsa non ce l’ho fatta. Ho saltato questa newsletter. E anche per l’edizione di oggi mi sono ridotto all’ultimo. Il fatto è che tra Youpiter, Prompt Design e, questa settimana, anche la Concentration in SDA Bocconi, le giornate sembrano non essere mai abbastanza lunghe. A proposito degli ultimi progetti, ti condivido un paio di aggiornamenti:
In Youpiter, dopo il rilascio della Alpha, stiamo lavorando alla versione Beta. Sono molto contento di come sta venendo. Penso sarà pronta per fine luglio / inizio agosto. Se ti va, puoi iscriverti gratuitamente alla Beta compilando questo form.
In Prompt Design invece, abbiamo aperto le iscrizioni alla classe di Settembre. È in promo e ti puoi iscrivere qui inserendo il codice EARLY.
Penso che questa sarà l’ultima edizione di Corrente prima di settembre. Dico “penso” perché magari ti scriverò qualcosa anche prima, però intanto mi porto avanti e ti auguro buone vacanze.
Non so cosa farai tra luglio e agosto. Ma spero troverai il tempo per sperimentare o imparare qualcosa di nuovo.
Buone vacanze!
Sono Jacopo Perfetti, mi occupo di robot in grado di scrivere e scrivo cose che i robot non sanno (ancora) scrivere.
Qui puoi iscriverti al mio corso "Prompt, Chi Parla?", usa il codice N30 per avere il 30% di sconto.
Le immagini di questa newsletter, così come i testi della sezione “Presente” e “Passato” sono generati con l’IA. I post della sezione “Futuro” invece li ho scritti io e li puoi leggere su Linkedin, anche se non hai un account Linkedin, basta che clicchi sulla X in alto a destra del pop-up.
/ Futuro: Intelligenza Artificiale Generativa
⭕ Walking in Colors: un piccolo esperimento creativo. Immagine e video di Midjourney + Testi di Claude + Canzone di SUNO. [Ascolta tutta la canzone]
⭕ Promptpreneur: ovvero essere imprenditori oggi. Qualunque sia la startup che vogliamo avviare, e qualunque sia il settore in cui operiamo, oggi possiamo delegare molte attività all’Intelligenza Artificiale Generativa semplicemente scrivendo dei prompt. Questo con due finalità principali: A) Produttività. Ridurre i costi e aumentare i margini, sfruttando l’IA per ottimizzare i processi interni. B) Innovazione. Far crescere il fatturato o ottenere un vantaggio competitivo, utilizzando l’IA per creare nuovi prodotti o servizi. Ad esempio, ecco un prompt che possiamo utilizzare su Claude per lanciare un SaaS in Italia: dall’idea all’MVP (Minimum Viable Product) in poche ore, compreso l'eventuale sviluppo del codice. [Leggi il post]
⭕ ChatGPT non è Excel. Se lo usiamo come tale, sbagliamo noi, non la macchina. L’Intelligenza Artificiale Generativa non è una tecnologia come tutte le altre. L’aggettivo “generativa” fa tutta la differenza: non è esecutiva, né deterministica, ma crea contenuti nuovi e originali. A volte genera contenuti corretti. Altre volte no. Talvolta genera contenuti verosimili… ma non veri. (Le famose hallucinations.) Se usiamo ChatGPT come usavamo Excel o Google, per fare le stesse cose nello stesso modo, non solo diventa inutile, ma può essere pericolosa. Perché ci fidiamo in maniera deterministica di una tecnologia che non lo è. [Leggi il post]
⭕ Midjourney vs Higgsfield. Per la generazione di avatar e virtual influencer, Higgsfield è uno dei migliori tool sul mercato. Non tanto per la qualità delle immagini e dei video (che è, a mio avviso, al pari di Midjourney), quanto piuttosto per la possibilità di caricare un parlato e fare il lip sync. [Leggi il post]
⭕ Questo ci renderà davvero più intelligenti, o solo meno indipendenti? Quando vedo un video come questo, in cui una studentessa chiede aiuto a un'IA (in questo caso Astra di Google) per svolgere un compito che da sola non è in grado di portare a termine, ho un misto di emozioni contrastanti. Da una parte, molte ricerche dimostrano come avere un tutor aumenti di molto la capacità di uno studente o una studentessa di apprendere più cose, meglio e in meno tempo. Quindi dare a tutti accesso a un tutor, seppur virtuale, potrebbe "democratizzare" una formazione ad oggi elitaria. Dall'altra parte, mi domando se in questo modo non stiamo creando generazioni di ragazzi e ragazze che non sapranno fare nulla senza sentire il bisogno di chiedere aiuto o confrontarsi con un assistente virtuale. Come è noto, il nostro cervello è pigro. Se sa che può chiedere aiuto a qualcuno o qualcosa tende a delegare subito per risparmiare energia: Perché ragionare quando posso chiedere in pochi secondi la soluzione a un chatbot? [Leggi il post]
/ Presente: Fenomeni dell’epoca corrente
⚪️ Digital Hoarding
(n.) Tendenza a collezionare in modo compulsivo contenuti digitali, come file, app, account, schede del browser e post sui social, senza riuscire a eliminare o organizzare il materiale accumulato.
A differenza dell'accumulo fisico, il Digital Hoarding riguarda sia il consumo che la produzione frenetica di contenuti, spesso spinti dall’ansia di restare rilevanti o di non perdere opportunità nell’ecosistema digitale. Questo fenomeno riflette una perdita di controllo sulla propria identità online, sempre più governata da algoritmi, notifiche e piattaforme che trasformano la nostra presenza digitale in un’ossessione accumulativa pari, se non peggiore in termine di quantità, di quella materiale.
⚪️ Presenteeism
(n.) Tendenza a presentarsi al lavoro anche quando si è malati, stanchi o non in piena forma, con una conseguente riduzione della produttività.
Spesso motivato da fattori culturali, senso del dovere o timore di perdere opportunità lavorative, il Presenteeism può avere effetti negativi sia sulla salute dei lavoratori sia sull’efficienza aziendale, generando costi superiori a quelli dell’assenteismo. In questo senso si può considerare il fenomeno opposto al Remote Work, che invece consente una maggiore flessibilità e attenzione al benessere psico-fisico del lavoratore, permettendo di restare produttivi anche in condizioni di salute non ottimali, senza esporre colleghi a rischi di contagio o compromettere la qualità del lavoro.
⚪️ Catfishing
(v.) Creare una falsa identità online, spesso tramite social network o app di incontri, con l’obiettivo di ingannare un’altra persona, solitamente per avviare una relazione romantica o truffarla economicamente.
Il termine è stato reso popolare dal documentario “Catfish” (2010), in cui il protagonista scopre di essere stato ingannato da una donna che si era spacciata per un’altra persona online. Da allora, Catfishing è entrato nell’uso comune per descrivere un comportamento diffuso nell’era dei social media, dove l’anonimato e la possibilità di costruire identità fittizie consentono a chiunque di celare la propria vera identità. Questo fenomeno viene spesso associato a intenti manipolatori o fraudolenti, come l’adescamento sentimentale o il raggiro economico, ma in alcuni casi può anche essere legato al desiderio di esplorare la propria identità di genere o sessuale in un contesto protetto, seppur ingannevole.
Nella fotografia come Claude ha interpretato il concetto di Digital Hoarding (poi generato con Midjourney): L'immagine mostra un soggetto letteralmente sommerso da una montagna di contenuti digitali resi tangibili: schede del browser, notifiche, email, file e documenti che escono dai suoi dispositivi e invadono lo spazio fisico circostante. La composizione crea una tensione tra il piccolo spazio vitale rimasto al soggetto e l'oppressiva presenza dell'accumulo digitale che lo sta soffocando.
/ Passato: Muri Filosofici
«Con te spero che sarò felice»
- sui muri di Milano
Baruch Spinoza avrebbe forse sorriso leggendo “Con te spero che sarò felice”. Per il filosofo olandese, la felicità non è una grazia concessa, ma il frutto della nostra potenza di esistere quando si accorda armoniosamente con quella degli altri. La gioia – per Spinoza – è l’aumento della nostra capacità d’agire. Dire “Con te spero che sarò felice” è quindi un riconoscimento potente: l’altro non è una semplice appendice emotiva, ma una forza attiva che ci potenzia, che ci fa fiorire. L’amore, allora, non come dipendenza, ma come potenza condivisa.
Per Simone Weil invece, l’amore è attenzione pura. “Con te spero che sarò felice” può essere letta come una forma di attesa amorosa che non esige, ma accoglie. Non è un possesso, ma un’apertura. Weil avrebbe forse colto in questa frase un gesto di rinuncia all’immediatezza, una speranza che non preme ma si affida, che non pretende felicità come diritto, ma la invoca come grazia. È la fragilità di chi sa che l’amore non si costruisce, ma si riceve.